Philippe Talec (violino), Matthias Schranz (violoncello)
Ivan Nestic (contrabbasso) Daniel Brylewski (pianoforte)
Christoph Vogt (percussioni)
Trailer „Prima“ semi-sceneggiata
Festival Murten Classics 2018
L’idea e creazione
Una sera, tornando a casa, Prolitheus Pfenninger trova un libro sul sedile del treno. È il peggior libro in cui si sia mai imbattuto. Mentre è ancora sul treno, comincia a migliorarlo con un pennarello e Tippex: cancella interi blocchi di testo e lascia solo singole parole o parti di frasi. Nei 20 mesi successivi, affina la sua tecnica di décollage. Invece del disgusto, pone la poesia come sovrastruttura mentale. Cioè, ogni pagina individualmente diventa un oggetto di studio a sé stante. Il testo originale offre varie, ma limitate possibilità a causa della scelta delle parole. Così lavora su una pagina a volte per giorni fino a quando non ha un volto completamente nuovo; sembrano dei bastardi tra la pittura costruttiva e l'arbitrio totale.
È così che ho visto il libro per la prima volta. Il libretto è un collage dagli avanzi verbali che Prolitheus ha lasciato sulle pagine del libro, che ho messo insieme. Ho raccolto questi avanzi in 10 cartelle tematiche e poi ho riassemblato tutto. Il libretto è quindi un collage di un décollage. Ho limitato le mie aggiunte al testo. È così che è nata la trama, è così che è stato composto il testo.
Musica
Il mio concetto musicale per il pezzo potrebbe essere descritto come "unità nella diversità".
In effetti, correnti molto diverse di stili musicali contemporanei si incontrano. Costruzione e vitalità, logica ed effetto sensuale devono essere combinati per portare ad un'unità anche visioni musicali opposte. Cercando di dare ai singoli titoli la forma e lo stile adeguati al loro contenuto, mi affido alla mia propria e libera decisione compositiva. Così la musica si trova tra tutti i fronti, rispettivamente gioca e flirta con essi, mescolando le tecniche compositive della musica seria più recente con il sentimento ritmico del jazz e l'atteggiamento verso la vita del rock. Il risultato non è affatto una sorta di crossover, ma sempre un'espressione originale della coscienza musicale contemporanea: un pezzo "Sturm und Drang", con la corrispondente intenzione di trascendere un periodo illuminato della creazione musicale.
Come studio preliminare, ho scritto una suite in 6 movimenti per trio con pianoforte „Prolitheus Suite“ che ha debuttato all'Università del Texas, con repliche alla Moores Opera di Houston, oltre a due festival italiani e alla Carnegie Hall di New York.
E un'altra cosa: nonostante la mia tendenza alla "dodecafonia", e sebbene la mia espressione musicale sia diversa da oggi, mi sento legato al teatro musicale specificamente tedesco, che, attraverso Eisler e Weill, tra gli altri, ha capito che l'arte e gli stracci non devono necessariamente escludersi a vicenda. E così vorrei vedere il „Vaudeville per Leontine“ come una continuazione moderna di questa tradizione.